L’acciaio inossidabile può essere fissato (oppure unito) ad altri materiali grazie a tecniche tradizionali. Alcuni esempi sono: la saldatura, la brasatura, l’incollaggio e la giunzione meccanica. E, proprio quest’ultima, sarà l’argomento di questo post.
Come scegliere la tecnica migliore?
La scelta del metodo più appropriato da utilizzare dipende da tanti fattori. Quali?
- dal tipo di applicazione
- dall’ambiente di lavoro
- dalla resistenza richiesta
- dalla finitura dell’acciaio inossidabile.
La giunzione meccanica. Quale utilizzare?
Nelle applicazioni in cui è preferibile optare per una giunzione meccanica è possibile l’utilizzo di diversidispositivi di fissaggio, realizzati con differenti tipi di acciai inossidabili. Ma quali sono?
- prigionieri
- viti
- bulloni
- rondelle
- rivetti
- perni
Dispositivi di fissaggio. Quando utilizzarli?
Quando la giunzione è soggetta a umidità è consigliabile che il tipo di materiale del dispositivo di fissaggio abbia almeno una qualità equivalente a quella dell’acciaio inossidabile che deve essere unito. Eventuali materiali diversi (se utilizzati) dovrebbero essere separati dall’acciaio inossidabile con rondelle e boccole non metalliche.
I prigionieri, saldati sul retro della lamiera, vengono spesso utilizzati per fissare pannelli di acciaio inossidabili a una sottostruttura. Questo tipo di giunzione può essere utilizzata quando la lamiera ha uno spessore minimo di 1 mm. La saldatura dei prigionieri non richiede alcuna rifinitura e non risulta visibile sulla parte esterna. Tuttavia, quando lo spessore dei materiali è particolarmente ridotto, è necessario fare in modo che le giunzioni siano di testa, in quanto un eccessivo serraggio può provocare deformazioni sul fronte in vista.
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