AISI 316 e 304 – Quali Differenze?

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AISI

AISI 316 e AISI 304. Ma partiamo dal generale.. Con acciaio identifichiamo una lega di ferro contenente carbonio in una percentuale che non supera il 2,06% perché, oltre questo limite, le proprietà del materiale cambiano infatti si tratta di una lega totalmente diversa, la ghisa.


L’acciaio inossidabile è il termine utilizzato per identificare la famiglia di acciai con un contenuto minimo dell’11% di cromo elemento chiave in grado di dare al materiale una grande resistenza alla corrosione.

Gli elementi presenti negli acciai inossidabili sono molto sensibili all’ambiente circostante e, in particolare proprio il cromo, aiuta a formare un sottile strato protettivo che protegge dalla corrosione.

La corrosione è il nemico principale dell’acciaio e di tutti gli altri metalli, infatti gli acciai comuni reagiscono all’ambiente formando una superficie contenente ossido di ferro (ruggine). Di solito minore è il grado di rugosità superficiale dell’acciaio inossidabile e maggiore sarà la sua resistenza agli agenti corrosivi.

Cosa differenzia l’acciaio AISI 316 dall’AISI 304?

La principale differenza tra i due è che l’AISI 316 contiene molibdeno a differenza del 304. Per distinguere facilmente questi acciaio sul mercato esistono dei reagenti che, se applicati sulla superficie da analizzare, producono un colore bruno quando il contenuto di molibdeno è inferiore al 2% che è il minimo accettabile per l’AISI 316.

Perché dovresti usare l’acciaio inossidabile?

Ci sono veramente molte ragioni per cui usare l’acciaio inossidabile è la scelta migliore:

  • Facile da lucidare perché la rugosità è ridotta
  • È altamente igienico quindi adatto per le lavorazioni nell’industria alimentare
  • Ha una forte resistenza alla corrosione
  • Non altera il colore, il sapore e l’odore di ciò che contiene come nel caso di altri materiali
  • Facile da lavorare e da modellare con lavorazioni a freddo o con lavorazioni meccaniche
  • Resiste a temperature molto alte e al contrario anche quando ci sono temperature molto rigide
  • Il rapporto qualità-prezzo dovuto alla lunga durata è più che ottimo
  • I costi di manutenzione sono annullati perché resiste perfettamente e non viene alterato da nessun agente

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93 thoughts on “AISI 316 e 304 – Quali Differenze?”

  1. Buona sera. Avrei bisogno di un consiglio. Ho fatto fare una lastra 40×40 di acciaio inox 304 da mettere in un barbecue. Purtroppo quando ho acceso il fuoco (a gas) la piastra ha cominciato a fare molto fumo.
    Ora vi chiedo è adatta per cuocervi sopra il cibo? Se no che alternative ci sono, non vorrei ritornare lla vecchia piastra in ferro che è sempre arruginita. Grazie-

    1. Buon pomeriggio Vincenzo,
      la piastra in Inox Aisi 304 non dovrebbe fare fumo una volta a contatto con il fuoco.
      Si assicuri che si tratti effettivamente di Aisi 304 o che non sia stato fatto alcun trattamento superficiale che ne abbia alterato le caratteristiche.
      L’acciaio inox Aisi 304, infatti, è tra i materiali più idonei per venire a contatto con il cibo.
      Per il Barbecue è sicuramente la scelta migliore.

      Per qualsiasi dubbio, restiamo sempre a disposizione.

      Buona giornata,

      Alessandro – Staff Inox Mare

  2. buongiorno, la differenza tra 304 3 316 è possibile notarla visivamente? o è necessario per forza un analisi chimica o con reagente? grazie mille per l’aiuto

    1. Salve Francesco,
      Purtroppo non è possibile notarla visivamente.
      Oltre ai metodi indicati (analisi chimica o reagente al molibdeno) oggi tra i metodi più comuni vi è l’uso di uno spettrometro.
      Ma non sono per niente a buon mercato.

      Alessandro – Staff Inoxmare

      1. Per informazione i pistoni di uno escavatore che tipo di acciaio potrebbe essere dovre farci un pezzo per il barbeque?n

        1. Salve Martino,
          solitamente per questo tipo di apparati viene utilizzato l’acciaio da Bonifica C40.
          Contenente 0,4% di carbonio, valore a cui si ha la massima tenacità. Insieme al 39NiCrMo3 costituisce l’80% degli acciai.

          Per i pistoni può essere cementato (per aumentare la durezza in superficie) o addirittura Cromato.
          Se si tratta di questo acciaio, non è omologato per venire a contatto con gli alimenti.
          La sua resistenza alla corrosione, non è paragonabile ad un acciaio inossidabile (es. AISI304-AISI316).
          Non credo sia l’ideale per un BBQ!

          Spero di esserle stato utile.
          Le auguro una buona giornata.

          Alessandro – Staff Inox Mare

    2. Posso darle io un breve suggerimento ma credo molto funzionale.
      L’ Aisi304 essendo “leggermente magnetico” è sensibile ai campi magnetici quindi avvicinando una calamita bella potente dovrebbe sentire un leggero attecchimento. L’ Aisi316-Aisi316L è invece totalmente diamagnetico quindi del tutto insensibile a qualsiasi calamita (campo magnetico), quindi la non sentirebbe nessun’attrazione.
      Spero di essere stato utile.

      1. Salve Gianluca,

        Grazie per essere intervenuto, il contributo esterno nelle nostre discussione è sempre gradito.
        Mi offre inoltre la possibilità di affrontare un altro argomento, a mio parere molto interessante e di cui ho già trattato, sotto altri aspetti, nel nostro blog :
        https://blog.inoxmare.com/acciai-austenitici-magnetici-possibile/

        In realtà anche l’acciaio Inox AISI 316/316L può presentare in alcuni casi un leggero magnetismo.
        La permeabilità magnetica (µr) di questi acciai è circa 1.015 per il 316, 1.005 per il 316L e 1,8 per il 304 (dati reperibili nell’allegato H della ISO3506-1).
        Quindi, a seguito di una lavorazione che porta incrudimento del materiale, anche gli acciai contenenti molibdeno possono presentare un leggero magnetismo.
        Ma perché, allora, è più facile trovare manufatti in Inox AISI304 che attraggono la calamita rispetto a materiali in AISI316, come giustamente scrive Gianluca?
        La risposta sta nel fatto, che tutte le lavorazioni che causano incrudimento del materiale, come lo stampaggio o l’estrusione, oltre alla possibilità di generare nel materiale un più o meno accentuato magnetismo, tendono ad abbassare la resistenza alla corrosione da parte dei cloruri.
        Quindi è facile che i prodotti che devono subire questi tipi di lavorazione siano scelti in AISI 304 anziché AISI 316.
        Perché la maggior resistenza alla corrosione dell’AISI316/316L verrebbe vanificata in parte, dalla lavorazione che subisce il materiale e quindi il maggior costo di questi acciai, non sarebbe più giustificato dal risultato ottenuto, se l’obbiettivo era la maggior resistenza alla corrosione.
        Grazie per lo spunto Gianluca.

        Alessandro – Staff Inoxmare

  3. Buongiorno
    La dicitura Aisi 430 – 304 – 316 è europea o internazionale?
    Mi spiego meglio , se indico la lega ad un azienda americana sanno di cosa parlo o loro utilizzano uin altra nomenclatura?

    1. Buongiorno Filippo,
      la dicitura AISI è quella di uso più generale.
      Indica l’American Iron and Steel Institute, che è l’Istituto di unificazione statunitense per ferro e acciaio.
      In America è facile però che ci si riferisca al tipo di acciaio usando la norma ASTM (American Society for Testing and Materials).
      In Europa esiste il CEN: ente normativo che ha lo scopo di armonizzare e produrre norme tecniche (EN)
      L’Organizzazione internazionale per la normazione (in inglese International Organization for Standardization), abbreviazione ISO, è la più importante organizzazione a livello mondiale per la definizione di norme tecniche.
      In Italia abbiamo L’UNI: Ente nazionale italiano di unificazione.

      Qui la comparazione ad esempio per l’AISI 304 è la seguente:
      es. AISI 304 = UNI EN ISO X5 CrNi 18 10 = ASTM A 240.

      In rete può trovare le tabelle di conversione su diversi portali.
      Resto a disposizione per qualsiasi altro dubbio.

      Buona giornata,
      Alessandro – Staff Inoxmare

    1. Buongiorno,

      entrambi gli acciai inox Aisi 316 e Aisi 304 sono perfettamente idonei al packaging farmaceutico.
      Non a caso sono tra i materiali più utilizzati dai costruttori di macchine confezionatrici di questo settore.
      L’igienicità dell’inox è dovuta da diverse caratteristiche di questi materiali:
      – La resistenza alla corrosione evita che il materiale possa cedere alle sostanze con cui viene a contatto i suoi elementi costituenti.
      -Non ha bisogno di rivestimenti protettivi, che usurandosi possono dare luogo a fessure, crepe, rientranze, che generalmente finiscono per ospitare germi e batteri.
      -Superfici compatte prive di rugosità che assicura l’impermeabilità a sostanze esterne.
      -Elevata rimovibilità batterica.
      -Bassa ritentività batterica.

      Occorre però prestare attenzione a non utilizzare prodotti igienizzanti contenenti cloruri. (es. candeggina). La concentrazione di questi cloruri, quando supera i 300 ppm (parti per milione), diventa aggressiva nei confronti dell’acciaio inox.

      A disposizione.

      Alessandro Staff Inox Mare

    2. Buongiorno,
      entrambi gli acciai inox Aisi 316 e Aisi 304 sono perfettamente idonei al packaging farmaceutico.
      Non a caso sono tra i materiali più utilizzati dai costruttori di macchine confezionatrici di questo settore.
      L’igienicità dell’inox è dovuta da diverse caratteristiche di questi materiali:
      – La resistenza alla corrosione evita che il materiale possa cedere alle sostanze con cui viene a contatto i suoi elementi costituenti.
      – Non ha bisogno di rivestimenti protettivi, che usurandosi possono dare luogo a fessure, crepe, rientranze, che generalmente finiscono per ospitare germi e batteri.
      – Superfici compatte prive di rugosità che assicura l’impermeabilità a sostanze esterne.
      – Elevata rimovibilità batterica.
      – Bassa ritentività batterica.

      L’unica attenzione è quella di non utilizzare prodotti igienizzanti contenenti cloruri (es. candeggina). La concentrazione di questi cloruri, quando supera i 300 ppm (parti per milione), diventa aggressiva nei confronti dell’acciaio inox.

      A disposizione.

      Alessandro – Staff Inoxmare

  4. Salve. Vorrei sapere se è un prodotto valido l’acciaio 304 con cui fare le gronde di una casa in zona mare. Grazie

    1. Salve,
      se l’abitazione è molta vicina al mare, tanto da avere problemi di salsedine o comunque un ambiente salino, l’Aisi 304 non è la soluzione più idonea.
      Per questo tipo di situazioni l’acciaio che fa al caso suo è l’Aisi 316.
      Superficie lucide (evitare quelle rugose o satinate) e visto che stiamo parlando di gronde e quindi presenza di saldature, L’Aisi 316 L è il più indicato.
      Visto che il basso quantitativo di carbonio (“L” infatti sta per low carbon), garantisce che l’inox non perda parte della sua resistenza alla corrosione, anche dopo aver raggiunto determinate temperature, necessarie alla saldatura.

      A disposizione.

      Alessandro Staff Inox Mare

    2. Buongiorno,
      se l’abitazione è molta vicina al mare, tanto da avere problemi di salsedine o che comunque si può creare un ambiente salino, l’AISI 304 non è la soluzione più idonea.
      Per questo tipo di situazioni l’acciaio che fa al caso suo è l’AISI 316.
      Superficie lucide e visto che stiamo parlando di gronde e quindi presenza di saldature, L’AISI 316 L è il più indicato.
      Visto che il basso quantitativo di carbonio (“L” infatti sta per low carbon), garantisce che l’inox non perda parte della sua resistenza alla corrosione, anche dopo aver raggiunto determinate temperature, necessarie alla saldatura.

      A disposizione.

      Alessandro – Staff Inoxmare

  5. Buona sera, oggi da un fornitore durante il controllo ho notato che la cassa dello strumento (rilevatore di gas In 316L) che stavamo controllando, una calamita rimaneva attaccata.
    Ma questo materiale non è amagnetico?
    Grazie
    cordiali saluti

    1. Salve Domenico,

      L’acciaio AISI 316L, ma più in generale tutta la famiglia degli austenitici è per definizione amagnetico.
      Ma in realtà anche questi acciai possono avere un leggero magnetismo.
      Questo è dovuto alla lavorazione con cui i manufatti di questo materiale vengono realizzati.
      Ad esempio lavorazioni come laminazione, trafilatura, stampaggio, estrusione etc. incrudiscono il materiale, facendone aumentare la durezza, ma inducendo un più o meno accentuato magnetismo.
      Anche l’acciaio inossidabile, come ogni altro materiale, può essere definito in base alla un sua capacità magnetizzabile (solo il vuoto è, con ogni probabilità, l’unico elemento completamente amagnetico).
      La misura di permeabilità del materiale in un campo magnetico è data dal valore di permeabilità magnetica (indicata con µr) di tale materiale rispetto al vuoto.
      Il materiale presenta una permeabilità magnetica ridotta, solo quando µr è prossimo al valore 1.
      Nel nostro caso specifico: A4=µ ~1,015
      Quindi, il fatto che la cassa del vostro strumento presenti un leggero magnetismo può essere del tutto normale.
      Se avete dei dubbi sulla qualità del materiale, vi consiglio di richiedere un certificato che ne attesti la sua composizione chimica all’Azienda produttrice.
      Buona giornata.

      Alessandro
      Staff Inox Mare

  6. Buongiorno,
    ho la necessità di realizzare una balaustra metallica e dei coperchi per alcune botole, in una piscina chiusa.
    Purtroppo l’altezza dell’edificio non è elevata per cui si ha poco smaltimento del cloro liberato nell’aria.
    Poiché non posso utilizzare alluminio per questioni di resistenza meccanica, pensavo di orientarmi sull’INOX. Dalle caratteristiche dei metalli, però, pare che né AISI 304, né AISI 316 resistano ai vapori di cloro.
    Che tipologia di acciaio dovrei utilizzare, per avere una durata nel tempo e un mantenimento delle caratteristiche estetiche e meccaniche dell’opera?
    Grazie della cortese risposta.

    1. Buongiorno Antonio,
      ha subito centrato il problema: il cloro e i cloruri in genere, sono una potenziale minaccia per l’acciaio inossidabile.
      Questo rende il problema degli arredi per piscine un argomento da trattare con attenzione.
      I fattori che determinano la possibile corrosione in presenza di questi composti organici sono la loro concentrazione e le temperature di utilizzo.
      Occorre, quindi, valutare attentamente le condizioni ambientali in cui si andrà ad installare l’acciaio.
      Se abbiamo a che fare con acqua di rete con livello di cloruri fino a 200 ppm è ancora utilizzabile un AISI 304.
      Oltre questo limite e fino a 350 ppm è consigliabile passare all’ AISI 316.
      Se passiamo ad acqua dolce o di falda, con livelli di cloruri che possono arrivare a 1000 ppm è consigliabile passare ad acciai superautenitici, duplex o superduplex.
      Oltretutto, se a questi livelli di cloruri si associano temperature elevate (come ad esempio nel caso di acque termali), i dati sopra esposti si possono ridurre di molto (es. il limite per il 304 può abbassarsi da 200 ppm a 50 ppm).
      In conclusione, quando si ha a che fare con il cloro è bene, prima di scegliere i materiali, attenersi ad un’analisi ambientale accurata e poi procedere di conseguenza.

      Buona giornata.

      Alessandro – Staff Inoxmare

      1. Buongiorno Alessandro, e grazie della celere risposta.
        Il mio problema non è tanto il cloro disciolto in acqua, mantenuto a livelli quantomeno bassi per la tutela della salute pubblica, quanto la parte di cloro allo stato gassoso, che si libera dall’evaporazione, in combinazione poi con l’ossigeno e forma, seppur in quantità modeste, acidi.
        Questo credo sia il tallone d’Achille dell’INOX. la temperatura ambiente è di circa 28°C, mentre quella dell’acqua circa 25.
        In queste condizioni quale inox mi consiglierebbe, e che durata/deterioramenti potrebbero aversi? Oltre agli arredi classici di una piscina, devo anche realizzare una balaustra metallica che non vogliamo dover verniciare per altre ragioni di manutenzione, e che si pensava di realizzare in inox, ma resta da decidere quale inox scegliere.
        Grazie ancora.
        Antonio

        1. Salve Antonio,
          le piscine al coperto sono le più temibili per l’acciaio inox, proprio per le condizioni che lei stesso ha descritto.
          Proviamo a immaginare una “scala” sicurezza-costi in base ai risultati di un’eventuale analisi ambientale (che caldamente consiglio).
          In un ambiente come quello descritto potrebbe essere sufficiente la seguente soluzione:

          Per balaustre, scalette, trampolini e altri arredi posizionati a terra, soprattutto se hanno giunti saldati, mi orienterei su dell’acciaio inox 1.4751 (AISI316Ti).
          Come già spiegato in altri post su questo Blog, il Titanio presente nella lega impedisce la precipitazione dei carburi ai bordi dei grani e protegge il metallo dalla corrosione intercristallina o intergranulare.

          Invece per il fissaggio a soffitto di accessori pensili, per non avere dubbi e stare sul sicuro, prenderei in considerazione due tipi di acciai:

          Acciaio 1.4359 (AISI 904L) o l’Acciaio Duplex 1.4462 (AISI 2205).
          Il valore PREN (Pitting Resistance Equivalent Number) che fornisce un’indicazione di massima della capacità di resistere al pitting o, più in generale, alla corrosione localizzatati di questi acciai va da 30.85 a 39.90.
          E già in questo caso abbiamo un livello qualitativo superiore alla media delle comuni installazioni e quindi minori costi di manutenzione futuri.

          Se invece i risultati dell’analisi ambientale sono inclementi, è meglio non rischiare e utilizzare gli acciai, in ultimo descritti, per balaustre, scalette, trampolini, ecc.. e per il resto questi due tipi di acciai:

          Il duplex 1.4410 (AISI2507) o in alternativa l’acciaio 1.4547 (ASTM S31254).
          Entrambi possiedono PREN (Pitting Resistance Equivalent Number) superiore a 40 e quindi si parla di Super-duplex e Super-austenitico.
          Con questo tipi di acciaio il livello di resistenza alla corrosione è top.

          Ovviamente, anche la miglior soluzione con l’acciai inox, non esula dalla sua manutenzione, che in situazioni simili, consiste in controlli visivi sui giunti più a rischio (saldature, filetti, ecc..) e pulizia periodica con acqua dolce dell’impianto e conseguente areazione degli ambienti.

          Si ricordi Antonio, che indipendentemente dalla qualità dei materiali, la durata dell’acciaio inox è fortemente legata alla lavorazione per il suo assemblaggio, l’installazione e una corretta manutenzione.

          Alessandro

    1. Salve Carmine,

      per il barbecue l’acciaio inox aisi 304 va benissimo.
      Meglio se elettrolucidato. Questo processo, infatti, elimina ogni impurità sulla superficie, minimizzando la microrugosità.
      Inoltre, riduce sensibilmente l’adesione dei residui di cibo, migliorando la pulibilità delle superficie.
      Buona giornata.

      Alessandro – Staff Inoxmare

      1. Buongiorno, in riferimento al bbq, posso chiedere se sotto le pietre refrattarie si può mettere una lastra da 2mm.
        io nel mio bbq costruito da me, ho fatto un telaio in acciaio al carbonio sotto, poi ho messo una lastra di inox 304 da 1480×980, sopra un bordo in inox 304 per fermare la lastra, questa ogni volta che cucina fa di quei botti e si deforma in corrispondenza delle braci.
        Si dilata molto, sapreste indicarmi circa quanto?
        Grazie

        1. Buongiorno Mirko,
          le migliori strutture per piastre in pietra refrattaria (lavica o ollare) sono realizzate in acciaio inox, quindi, nessun problema se questi due materiali vengono a contatto.

          Qualche problema, invece, può nascere se l’acciaio al carbonio viene a contatto con l’acciaio inox.

          E’ sempre bene pulire e areare i punti di contatto, laddove non possono essere evitati o separati con materiale isolante.

          Residui di umidità tra le parti dei due metalli in contatto, possono dare luogo a correnti galvaniche e ossidarsi.

          Oppure l’acciaio al carbonio può ossidarsi e creare qualche problema alla lastra inox, in quei punti dove lo strato passivato superficiale venisse accidentalmente rimosso.

          L’acciaio al Carbonio ha un coefficiente di dilatazione lineare di 0,000012, mentre l’inox ha mediamente 0,000017.

          L’allungamento (metri) si ottiene moltiplicando la lunghezza (metri) per il coefficiente di dilatazione e per i gradi (°C) di incremento della temperatura.

          Alessandro – Staff Inox Mare

  7. Salve

    Sono interessato a cromare internamente un tubo realizzato in ASI 316.
    Ho il dubbio che essendo amagnetico e realizzato già con leghe di cromo, il trattamento galvanico non vadi a buon fine.

    Attendo una sua opinione in merito.

    Cordialmente

    Gianni

    1. Salve Gianni,

      l’acciaio Inox Aisi 316 può essere benissimo sottoposto a cromatura.
      Il fatto che sia teoricamente amagnetico non incide assolutamente: tant’è vero che oggi giorno vengono cromati anche particolari in plastica.
      Non sono i campi magnetici ad attirare gli ioni del metallo di rivestimento contenuti nella soluzione acquosa, ma il passaggio di corrente continua attraverso l’elettrolita, il quale per effetto elettrochimico, passa alla stato di ossidazione zero e si deposita, allo stato metallico, sulla superficie da rivestire, che funge da catado.
      Neppure il cromo già presente nella lega è di ostacolo a questo procedimento.
      Il problema, invece, potrebbe presentarsi nell’effettuare correttamente tutte le operazioni di una cromatura galvanica (soprattutto sgrossatura e finitura) dell’interno di un tubo.
      Teoricamente è possibile, anche se solitamente è un’operazione destinata alla superfici esterne.
      Francamente non ho idea di quali difficoltà pratiche possa comportare una cromatura galvanica interna di un tubo,
      ci tenga aggiornati sul risultato.

      Alessandro – Staff Inoxmare

  8. Buonasera,
    ho bisogno del vostro aiuto che mi serve per capire se ho fatto un buon acquisto.
    All’inizio del mese di agosto ho fatto montare una ringhiera di acciaio 316 nei miei balconi che prospettano il mare. Dopo appena due settimane dal montaggio ho notato delle macchioline/aloni di colore marrone chiaro su tutta la ringhiera. Avevo scelto questo tipo di acciaio anzichè il 314 perchè mi garantiva una maggiore resistenza all’ossidazione considerato che ci si trova appunto di fronte al mare.
    Questo comportamento dell’acciaio 316 è corretto? Si deve comunque pulire con prodotti? E se si, quali?
    Sono rammaricato perchè il costo di acquisto è considerevole.

    1. Salve Daniele,

      Dalla sua descrizione (macchioline/aloni di colore marrone) sembrerebbe incappato in un caso di “pitting corrosion”, detta anche “vaiolatura” dell’inox.
      Di cui si è ampiamente discusso in queste pagine:

      https://blog.inoxmare.com/corrosione-per-vaiolatura-pitting-quali-le-cause-come-evitarla/
      https://blog.inoxmare.com/vaiolatura-o-pitting-come-scegliere-lacciaio-inox/

      Per poter ipotizzare le cause di tale fenomeno, occorre valutare quale finitura ha la ringhiera (es.lucida a specchio, satinata, elettrolucidata, ecc..) e come è stata montata (i giunti sono imbullonati, saldati, ecc..).

      Il consiglio è quello di farsi rilasciare dall’installatore o dal fornitore, la certificazione del materiale utilizzato e accertarsi che non siano stati utilizzati prodotti contenenti alogenuri o cloruri per la pulizia della ringhiera.
      Se le macchie sono in prossimità di giunti saldati, assicurarsi che anche gli elettrodi utilizzati erano in AISI 316 e che gli utensili per la pulizia delle saldature, non fossero contaminati con del ferro.
      Se invece le macchie sono in prossimità di giunti imbullonati, verificare che l’acciaio inox non sia in contatto con bulloneria di altro materiale (es. acciaio al carbonio).

      Questo tipo di corrosione localizzata sta ad indicare la mancata passivazione in alcuni punti della superficie.
      Le macchie vanno rimosse con una pasta decapante (non conoscendo la finitura superficiale della ringhiera è consigliabile fare delle prove su piccole porzioni di superfice) e poi occorre ripassare con un prodotto passivante, in grado di favorire la ricostruzione dello strato passivato.

      Esistono prodotti in commercio in grado di espletare con unico passaggio tutte e due le azioni (decappaggio e ri-passivazione),
      come lo Sparkle della Chemsearch
      In passato l’abbiamo trattato anche noi, sappiamo che è un buon prodotto e viene utilizzato, ad esempio, anche sui corrimano delle imbarcazioni.
      Ci tenga aggiornati.

      Alessandro – Staff Inoxmare

      1. Grazie per l’esauriente risposta. Volevo chiedere se fosse possibile allegare delle foto per descrivere meglio il fenomeno.

  9. Buon giorno, sto realizzando un fornetto a gas per pizza, la forma e’ a mezza luna tipo tunnel, tutto fatto in AISI-304 spessore 0,6 (vivo in Peru), l’arco interno del forno, riflette il calore della fiamma verso il basso cuocendo cosi’ la pizza. Ho notato che alcuni forni simili hanno all’interno la cupola in acciaio lucido a specchio. Vorrei sapere perche’ usano quello lucido, forse aiuta di piu’ la cottura rispetto a quello normale ? Se uso quello lucido, posso saldarlo normalmente a TIG ? Grazie tante in anticipo per la gentilezza e complimenti per la profonda conoscenza nel settore. Giorgio

    1. Buongiorno Giorgio,
      Grazie per mille per i complimenti. Ma veniamo subito alle sue domande:

      un oggetto caldo emette energia termica sotto forma di luce. Una superficie a specchio riflette questa luce e il calore ad essa associato. E il motivo per cui le tute anti-fuoco, ad esempio, sono argentate.
      Quindi è possibile che il motivo della lucidatura che lei ha notato in altri forni, sia una migliore riflessione del calore sulla pizza in cottura.
      Oltre a questo vantaggio, una superficie lucida rende più difficile il deposito di impurità su di essa, minimizzando la microrugosità e ne riduce sensibilmente l’adesione dei residui di cibo, migliorandone la pulibilità.
      Per quanto riguarda le operazioni di saldatura sarebbe opportuno realizzarle prima di un’eventuale lucidatura e non su un pezzo già precedentemente lucidato.
      Attenzione a saldare un 304 che non abbia un basso contenuto di carbonio: la corrosione intercristallina è sempre in agguato.
      Ci faccia sapere come è venuta la prima pizza!

      Alessandro – Staff Inoxmare

  10. Buon giorno Alessandro e grazie mille per la sua rapida e precisa risposta. Allora ho immaginato bene per quanto riguarda le lamiere lucide, mi fa piacere. Per quanto riguarda la pizza invece, e’ venuta bene grazie, ma le voglio spiegare, questo forno e’ un prototipo fatto a mano, le facciate ad arco le ho tagliate con una smerigliatrice da hobbistica, ed tutto unito con rivetti inox, praticamente funziona bene ma le finiture sono improponibili. Adesso sto pensando di rifarne un’altro per venderlo e vorrei acquistare una saldatrice a tig per farlo come si deve, vent’anni fa saldavo per passione, quindi dovrei solo riprendere un po’ la mano… il problema e’ che lucidare l’arco interno dopo averlo saldato, per me sarebbe un problema in piu’ visto che lavoro sulla terrazza di casa e non in un’officina attrezzata. Per questo pensavo di acquistare lamiera a specchio per l’arco interno, e se non costano troppo, io lo farei anche tutto lucido dentro e fuori per avere anche un’impatto estetico che di sicuro favorirebbe la vendita. Io l’arco interno vorrei saldarlo tutto perche’ tra questo e quello esterno c’e’ l’isolante in fibra di ceramica, e se le lamiere non sono saldate, potrebbe esserci una filtrazione di particelle di isolante che potrebbero cadere sulla pizza… Ci sono soluzioni per saldare a TIG lamiere a specchio ?
    Grazie mille.
    Saluti Giorgio

  11. Buon giorno Alessandro e grazie mille per la sua rapida e precisa risposta. Allora ho immaginato bene per quanto riguarda le lamiere lucide, mi fa piacere. Per quanto riguarda la pizza invece, e’ venuta bene grazie, ma le voglio spiegare, questo forno e’ un prototipo fatto a mano, le facciate ad arco le ho tagliate con una smerigliatrice da hobbistica, ed tutto unito con rivetti inox, praticamente funziona bene ma le finiture sono improponibili. Adesso sto pensando di rifarne un’altro per venderlo e vorrei acquistare una saldatrice a tig per farlo come si deve, vent’anni fa saldavo per passione, quindi dovrei solo riprendere un po’ la mano… il problema e’ che lucidare l’arco interno dopo averlo saldato, per me sarebbe un problema in piu’ visto che lavoro sulla terrazza di casa e non in un’officina attrezzata. Per questo pensavo di acquistare lamiera a specchio per l’arco interno, e se non costano troppo, io lo farei anche tutto lucido dentro e fuori per avere anche un’impatto estetico che di sicuro favorirebbe la vendita. Io l’arco interno vorrei saldarlo tutto perche’ tra questo e quello esterno c’e’ l’isolante in fibra di ceramica, e se le lamiere non sono saldate, potrebbe esserci una filtrazione di particelle di isolante che potrebbero cadere sulla pizza… Ci sono soluzioni per saldare a TIG lamiere a specchio ?
    Per quanto riguarda la percentuale di carbonio, beh… considerando dove siamo, e’ gia’ tanto che si parli di 304… comunque grazie per il dettaglio provero’ a indagare…
    Grazie mille.
    Saluti Giorgio

    1. Buongiorno Giorgio,
      Non credo ci siano problemi a saldare a TIG lamiere lucidate a specchio, il problema è che nel punto della saldatura, poi toccherà decapare e ri-lucidare a specchio la lamiera. Solo per questo motivo, la pulitura e la lucidatura solitamente si fanno dopo la saldatura e non prima.
      Attenzione a non pulire la saldatura con utensili che possono contenere residui di ferro o altro materiale contaminante.
      In bocca al lupo per la sua creazione.

      Alessandro – Satff Inoxmare

  12. Buongiorno,
    devo scegliere un lavello da cucina. Esistono in AISI 304 o 316 … quale scelgo e perchè?
    Ovviamente quello che non lascia aloni, che non annerisce, che … quante cose vorrei …
    Grazie per il consiglio

    1. Buongiorno Riccardo e buon anno,

      Anche nel suo caso, la scelta dell’acciaio inox appropriato, ricade sull’ambiente.
      Se stiamo scrivendo di una cucina non situata nei pressi del mare, in un ambiente fortemente esposto agli agenti atmosferici, un acciaio Inox Aisi 304 è più che sufficiente.
      Come già scritto, l’acciaio inox Aisi 316 è consigliato per un ambiente ricco di salsedine o molto salino.
      Ma per evitare brutte sorprese, l’unico modo è una corretta manutenzione.
      Attenzione a non graffiare in profondità le superfici e utilizzare prodotti idonei alla pulizia dell’acciaio inox.
      Attenzione ai prodotti con concentrazione di cloruri molto elevate e dopo il risciacquo non coprire subito le superfici con panni o plastiche anti-sgocciolo o anti-scivolo, in modo da permettere una corretta aerazione delle superfici trattate.
      A presto.
      Alessandro – Staff InoxMare

  13. Buongiorno, dovrei realizzare un impianto di refrigerazione botti vino quindi devo portare il glicole alle serpentine di ciascuna botte, è consigliato l’uso del acciaio 304 o 306

    1. Buongiorno Alex,
      le temperature di un impianto di refrigerazione botti vino e l’aggressività del glicole non sono una minaccia per l’aisi304 che risulta essere più che sufficiente.
      In presenza di saldature, però, è meglio utilizzare un materiale con un basso contenuto di carbonio, come ad esempio l’acciaio 304L.
      A presto, rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti.

      Alessandro – Staff Inox Mare

    1. Salve Giulio,
      Qualsiasi particolare in acciaio inossidabile che deve essere posto in luoghi esposti a salsedine, cloruri o aria salmastra, dovrebbero essere realizzati in AISI 316.
      Occorre inoltre considerare se il particolare in questione, una volta montato, sarà a contatto con altri metalli meno nobili che possono contaminarne l’Inox.
      Investire nell’acciaio AISI 316 assicura una maggior durata del manufatto.
      A presto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  14. Buongiorno,avrei intenzione di realizzare un forno a legna per pizza totalmente in acciaio AISI 304. La cupola interna(a contatto con la fiamma) verrebbe saldata a TIG alle 2 pareti laterali per formare una sorta di mezzo barile per intenderci e successivamente lucidata. Cercando spunti su internet ho letto che questo tipo di acciaio,sottoposto ad alte temperature e successivi raffreddamenti, è soggetto una certa corrosione intercristallina che purtroppo non ho ben afferrato cosa sia.
    In soldoni a che problemi vado incontro? C’è il rischio che il cibo cotto all’interno venga in qualche modo contaminato o è una questione di deformazione e/o estetica? Mi consigliereste di evitare l’aisi 304 ed utilizzare altro? Grazie mille.

    1. Buongiorno Andrea,
      l’AISI 304 va benissimo per realizzare il forno a legna per pizza, meglio se l’acciaio utilizzato abbia un contenuto di Carbonio inferiore allo 0.03% (AISI304L dove “L” sta per Low carbon).
      Proprio per evitare quel fenomeno che lei ha citato: la Corrosione intercristallina o intergranulare.
      Questo tipo di corrosione si manifesta in corrispondenza dei bordi di grano che è stato sensibilizzato con un riscaldamento oltre i 500 °C (ecco perché il rischio è alto quando si salda). In queste condizioni, infatti, si ha la precipitazione dei carburi di cromo, i quali, grazie all’alta temperatura, diffondono verso le zone distorte (i bordi di grano), dove vi è una maggiore concentrazione di carbonio.
      L’acciaio inox deve le sue proprietà <> proprio allo strato passivato che si genera sulla superficie del manufatto grazie all’ossidazione del Cromo (ossido di Cromo).
      Per far sì che ciò avvenga, il cromo presente nella lega deve essere libero e non legato al carbonio (precipitazione dei carburi).
      Se il Cromo non è libero, non è in grado di genere l’ossido di cromo e, quindi, non riesce a rigenerare quella pellicola protettiva che ricopre la lega e che la rende inossidabile.
      In presenza di saldature, se non si presta la dovuta attenzione e non si utilizzano i materiali adatti, è facile ritrovarsi per l’appunto con problemi di corrosione intercristallina, che possono portare non solo alla formazione di ruggine, ma anche alla definitiva rottura del pezzo.
      Siamo a sua disposizione se ha bisogno di ulteriori chiarimenti.

      Alessandro – Staff Inox Mare

      1. Grazie mille per l’attenzione. Ma quindi la temperatura raggiunta dal forno non creerebbe lo stesso problema che si ha in fase di saldatura? Immediatamente sopra al focolare immagino che la temperatura sia comunque prossima o addirittura superiore ai 500 gradi.

        1. Certo Andrea,
          infatti utilizzare un AISI304 L o comunque un acciaio inox a basso contenuto di carbonio (< 0.03%) è sempre consigliato quando si ha che fare con temperature superiori ai 500°. Anche quando non si è in presenza di Saldature. Ovvio che, in presenza di saldature, abbiamo un rischio ancora più elevato di incorrere in fenomeni di corrosione intercristallina.

    1. Salve Emanuele,
      l’acciaio inox AISI 304 va benissimo, purché con superficie lucida e non porosa.

      L’urina dei cani, ma anche l’urina in generale, non ha una concentrazione acida tale da compromettere lo strato passivato dell’inox, ma meglio se non permane in asperità o rugusità superficiali, come ogni altro liquido.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  15. Buongiorno

    Vorrei acquistare una cucina da esterno ma sono indeciso sul grado dell’acciaio.
    Abito in provincia di Milano e vorrei sapere se il 304L sia sufficiente oppure devo orientarmi sul 316L.

    E’ vero che non abito vicino al mare e ad ambienti salati ma non vorrei che l’umidità e le piogge “acide” della mia zona creino, a distanza di anni, ossidazione.

    Secondo lei qual’è la scelta più corretta ?

    1. Salve Mauro,
      per una cucina da esterno, secondo me la maggiore spesa per un acciaio 316L è esagerata.
      Certo avrà una maggiore protezione da fenomeni di inquinamento atmosferico, ma rischia ugualmente di trovarsi con qualche piccola macchiolina (vaiolatura o pitting corrosion).
      In questi tipi di installazioni, una corretta manutenzione è più importante della composizione della lega.
      Il mio consiglio è di orientarsi su un comune AISI304 (AISI304L solo in presenza di saldature o temperature sopra i 500°).
      Si ricordi di pulire le superfici dopo ogni utilizzo con prodotti che non contengono cloruri e di non utilizzare spugne abrasive o simili.
      In caso di scarso utilizzo è comunque consigliato di coprire le superfici lucide con dei teli.
      E se dovessero apparire delle macchioline, non farsi prendere dal panico e rimuoverle con un buon decapante (in commercio ce ne sono diversi).
      Le auguro ottimi pasti all’aria aperta!

      Alessandro – Staff Inox Mare

    1. Certo Antony,
      il 316, come il 304, va bene.
      Avrà una resistenza maggiore all’ossidazione, soprattutto se sul barbecue ci finiscono dei cloruri (es. sale).

      Alessandro – Staff Inox Mare

  16. Salve, sto cercando informazioni riguardo un grillo per uso marino di acciaio aisi 316. L’intenzione è quella di immergerlo in parte in una gettata di cemento con lo scopo di utilizzarlo come aggancio per legare la moto in garage tramite catena e lucchetto. Mi chiedevo se questo materiale abbia una buona resistenza al taglio e alla fiamma ossidrica o se dovrei puntare su materiali più specifici. Grazie

    1. Buongiorno Michele,
      no, come tutti gli acciai austenitici, l’AISI 316 non può essere sottoposto a tempra.
      Se si vuole indurire la superficie di questi metalli occorre sottoporli ad un trattamento di Carbonitrurazione.
      Un procedimento simile alla cementazione, con l’aggiunta di azoto (tramite gas NH3).

      Alessandro – Staff Inox Mare

  17. Buongiorno, ho letto le conversazioni intercorse tra il 10 e l’11 maggio con il Sig. Andrea relative al materiale da utilizzare per la costruzione di un forno a legna, ho capito che bisogna usare un acciaio con la sigla finale L ma non ho compreso quale tra il 304L e il 316l sia meglio utilizzare, inoltre non ho capito se si supera la temperatura di 500 gradi se ci sono problemi per il cibo. Assodato che in presenza di saldature c’è il rischio di corrosione intercristallina,
    mi chiedevo se invece di saldare assemblo il forno con dei bulloni se ci sono gli stessi rischi.
    La ringrazio

    1. Salve Massimiliano,
      Credo sia bene chiarire il concetto per cui gli acciai inossidabili, come tutti i materiali metallici, sono costituiti da grani cristallini. La corrosione intercristallina o intergranulare causa il distacco di questi grani e, nei casi più intensi, può portare anche alla rottura del manufatto.
      Questo tipo di corrosione è molto comune negli acciai austenitici (es. AISI304 e AISI316) e può verificarsi quando il materiale si viene a trovare, per un certo periodo di tempo, a temperature tra i 500 e gli 850°C, nel quale si ha la formazione di carburi di cromo che precipitano verso i bordi del grano cristallino (precipitazione dei carburi). Questo fenomeno è chiamato “sensibilizzazione”. Inoltre, legandosi con il Carbonio, il materiale non ha sufficiente Cromo libero per garantire la passivazione, ovvero la formazione di ossido di Cromo, che altri non è che la pellicola che ricopre il materiale e lo rende, appunto, inossidabile.

      Per rispondere precisamente alla sua domanda:
      La sigla “L” sta per Low Carbon e sta ad indicare che la lega in questione ha un contenuto di Carbonio inferiore allo 0.03%.
      Quindi il carbonio è presente in quantità così esigue da non riuscire a formare carburi con il cromo.
      Che sia AISI304L o AISI316L la “L” indica la medesima cosa.
      La differenza tra le due leghe è che nel AISI 316 c’è del Molibdeno, che rende il materiale più resistente all’aggressione da cloruri. Per questo è utilizzato ad esempio in ambienti marini.
      Non ci sono problemi per il cibo e il fatto che con le saldature si incorra in questo problema dipende dalle temperature che si raggiungono.
      I bulloni in acciaio inox austenitico incorreranno nello stesso identico problema come tutto il resto del materiale operante in quelle determinate temperature.
      Le soluzioni sono due:
      Utilizzare acciaio inossidabile a basso contenuto di carbonio 304L o 316L (se non ci sono esposizioni a cloruri il 304L è sufficiente) o leghe più costose con aggiunta di Titanio (es. AISI321, AISI316Ti) o Niobio (AISI 349. AISI 316Nb), che creano carburi stabili con il Carbonio al posto del Cromo.

      Spero di aver chiarito.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  18. Buongiorno,
    complimenti e grazie per aver affrontato l’argomento.
    Ho un dubbio, dovendo installare dei cappelli su comignoli in muratura che contengono canne fumarie di caldaie ed essendo che questi cappelli sono prodotti in acciaio inox 3042b Sp.8/10, mi chiedo se siano idonei a resistere alla corrosione acida che può essere indotta dai fumi dele caldaie a condensazione.
    Dato che le norme UNI indicano idoneo l’acciaio 316.
    Grazie

    1. Innanzitutto, grazie per i complimenti Roberto.
      Nel suo caso l’AISI 304 potrebbe non essere sufficiente.
      I fumi delle caldaie a condensazione possono contenere acido nitrico e acido solforico.
      L’azione singola, o combinata, di questi due acidi potrebbe risultare ancora più aggressiva, laddove l’aria comburente risulti contaminata dalla presenza di cloro o altre sostanze simili.
      Di conseguenza, potrebbe causare lesioni della parete a contatto con i fumi.
      Queste sostanze, soprattutto in ambienti come lavanderie industriali, tintorie, saloni per parrucchiere, ma anche comuni abitazioni, se dissolti nell’aria, sono da considerarsi altamente corrosivi.
      Per questo motivo, in condizioni simili, sarebbe meglio l’impiego dell’acciaio inox austenitico AISI 316L, che offre maggiori garanzie di resistenza alla corrosione di un normale AISI304.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  19. Salve, dovrei creare una struttura da mettere in acquario (acqua dolce), quindi dovrá permanere sott’acqua. Va bene l’acciaio AISI 304 per tale scopo?
    Grazie mille.

    1. Salve Mary,
      l’assenza di cloruri (acqua salata) potrebbe indurre a considerare un AISI 304, ma io non rischierei par vari motivi:
      1) gli ospiti dell’acquario potrebbero rilasciare sostanze organiche che possono comunque aggredire la superficie.
      2) la struttura, se costantemente immersa in acqua, non potrebbe non essere areata per lunghi periodi.
      3) mangimi, o prodotti per la pulizia non idonei, nel tempo potrebbero generare potenziali pericoli per lo strato passivato.

      Per questi motivi opterei, quindi, per un AISI 316.
      Inoltre, se la struttura va saldata, meglio se un 316L o comunque con un contenuto di carbonio inferiore allo 0.03%.

      A presto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  20. Buongiorno, volevo realizzare dei corpi illuminanti per un agriturismo in Umbria, quindi lontano dal mare. Ho la necessità tuttavia che questi elementi siano realizzati con un materiale che non si riscaldi con il sole, per una maggiore sicurezza degli utenti. Avevo pensato all’acciaio ad uso navale, tipo l’acciaio 316 o 304. Avrei bisogno però che la finitura finale sia di colore marrone, simile al corten. Potrei anche pensare di applicare una tinta, ma poi non so se l’acciaio perde le sue caratteristiche. Esiste un materiale che potrebbe fare al caso mio?

    1. Salve Lucia,
      oggi giorno le soluzioni per gli arredi di esterni sono molteplici e le coperture per l’inox anche.
      L’acciaio inossidabile ha tanti pregi ma, tra i suoi difetti, ha la scarsa conducibilità termica.
      Ovvero si scalda in fretta e si raffredda molto lentamente, caratteristica che lo rende molto adatto, ad esempio, per le pentole.
      Ma esistono vernici in grado di fungere da isolante al calore e che non danneggiano l’inox, come quelle utilizzate per la copertura di parti di moto e nel settore automotive in genere.
      Qui ne può trovare alcune, ma esistono diverse aziende specializzate che le trattano: https://www.macotasrl.it/Vernici-speciali-e-decorative.
      Lo stesso acciaio Corten può essere la soluzione che fa al caso suo, sempre più utilizzato dagli architetti per l’arredo degli esterni.
      https://it.wikipedia.org/wiki/Acciaio_Corten
      https://www.archiproducts.com/it/prodotti/lampade-da-parete-per-esterno/materiale_in-acciaio-corten

      Oppure si può sempre pensare di utilizzare l’inox insieme al legno, che è sempre un ottimo isolante e in un agriturismo ci sta a pennello:

      https://www.archiproducts.com/it/prodotti/lampade-da-tavolo-per-esterno/senza-fili/materiale_in-acciaio-inox-e-legno

      Siamo curiosi di vedere le sue realizzazioni!

      A presto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  21. Buongiorno, sto realizzando un barbecue il cui correggio e tubi terminali saranno in acciaio inox. Essendo una casa a poche centinaia di metri dal mare, mi chiedevo quale tipo di acciaio inox fosse migliore. Grazie

    1. Salve Francesco,
      consiglio l’AISI 316 e, se in presenza di saldature, quello 316 L, dove “L” sta per Low carbon (contenuto di carbonio sotto lo 0.030%).

      Alessandro – Staff Inox Mare

  22. Buongiorno avrei un problema che ho riscontrato da un cliente, da proporre alla vostra attenzione :è stata costruita su misura una vetrina espositiva refrigerata con rame a contatto x l esposizione e vendita del pesce in AISI 316.mi succede che dove sono state praticate le saldature nella vaschetta raccogli goccia, si noti delle ombre di colore marrone, tipo ossidazione. Avete da darmi qualche consiglio per ripristinare definitavente il problema? Grazie

    1. Salve Davide,
      dalla descrizione temo che si tratti di un caso di corrosione intergranulare (o intercristallina), molto comune quando si salda acciaio inox, se non si prendono le dovute precauzioni.

      L’unica cosa che si può tentare è passare un gel decapante sulle parti coinvolte e sulla saldatura e poi un gel passivante.
      Sperando che il problema sia superficiale, altrimenti il fenomeno potrebbe proseguire in profondità e portare anche alla rottura del manufatto.
      Vede, quando si salda l’acciaio inossidabile, l’alterazione termica provoca un impoverimento in cromo ai bordi dei grani che, in presenza di una sostanza corrosiva, può dare inizio all’attacco.

      Questo può essere accaduto per diversi motivi, primo fra tutti, la presenza di carbonio presente nella lega (in questo caso AISI 316) in percentuale più alta dello 0.03%. Il carbonio, legandosi con il cromo, provoca la precipitazione dei carburi.
      Il cromo, non essendo più libero in percentuale sufficiente, non è più in grado di rigenerare lo strato passivato che viene rimosso con la saldatura e, quindi, l’azione di un agente corrosivo (come l’acqua salata) riesce a contaminare la lega.
      Per questo motivo, quando si praticano saldature è sempre consigliabile un acciaio “Low Carbon” (es. AISI 316L).

      Anche una non corretta e approfondita pulizia dopo la saldatura, può portare a queste spiacevoli situazioni.
      È sufficiente che l’ossido di saldatura non sia rimosso del tutto per creare un interstizio attraverso cui l’agente corrosivo lavora efficacemente.
      Il disegno di queste vaschette raccogli goccia dovrebbe essere progettato per prevenire il fenomeno, ad esempio, cercando di minimizzare gli spessori nella zona saldata, in modo da favorire lo smaltimento del calore.

      Assicurarsi che il materiale d’apporto sia idoneo e che il cordone della saldatura sia omogeneo.
      In caso di saldature con più passate, assicurarsi che il calore sia smaltito correttamente tra una passata e l’altra, in modo da non far permanere la lega il più tempo possibile nelle zone più a rischio di precipitazione dei carburi.

      Attenzione alla presenza di cricche, anche minime, che spesso sono frutto di tensioni residue post saldatura, dovuti alla dilatazione termica.

      Infine, quando si salda l’acciaio inossidabile, al termine dell’operazione (oltre alla pulizia in prossimità della saldatura) è importante rimuovere ogni residuo derivante dagli spruzzi di materiale fuso.

      Spero di esserle stato d’aiuto.

      Buona giornata.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  23. Causa ruggine, per la seconda volta, dovrei sostituire lo scolapiatti pensile da cucina. Mi trovo in difficoltà in quanto ciò che offre il mercato non mi consente di avere una reale garanzia di antiruggine.
    Ho trovato un prodotto, unico tra tutti con dichiarazione di realizzo con materiale AISI 304.
    Chiedo gentilmente se questo requisito è garanzia di antiruggine.
    Ringrazio e porgo cordiali saluti

    1. Salve Carmelo,
      grazie per i complimenti.
      Vediamo di rispondere al suo quesito. Nessun prodotto, per quanto realizzato con la massima cura e con i migliori materiali, è esente dall’aggressione di agente esterni.
      Come siamo soliti ripetere, la scelta dei materiali giusti, lo stoccaggio, l’installazione e una corretta manutenzione, sono fondamentali più della qualità delle materia prima utilizzata.
      Nel suo caso, un acciaio inox AISI 304 è più che sufficiente, ma va trattato con cura.
      – Occorre prestare molta attenzione ai prodotti per la pulizia, evitare quelli contenenti cloruri ad alta concentrazione, soprattutto oggi, che con la pandemia, si tende a sanificare con detergenti che ne contengono in quantità che possono intaccare lo strato passivato dell’inox.
      – Evitare l’utilizzo di spugne o panni abrasivi (rigare la superficie dell’inox significa rimuovere lo strato passivato che lo protegge e che non sempre fa in tempo ad autorigenerarsi, prima che qualche sostanza possa aggredirlo).
      – Evitare l’uso di coperture in plastica o in gomma, che non permettono una corretta areazione delle superfici e trattengono l’umidità a contatto con lo scolapiatti. Lo strato passivato ha bisogno dell’ossigeno per rigenerarsi.
      – Evitare che la permanenza di residui salini perduri sulle superfici.
      – Preferire scolapiatti con superfici lucide e micro-rugosità ridotta la limite.
      – Gli scolapiatti non dovrebbero essere posti adiacenti ai forni, piani cottura e alle lavastoviglie, onde prevenire depositi di vapori contenenti le sostanza sopracitate.
      – Non spaventarsi alla comparsa di qualche macchiolina: a volte con un prodotto decapante e un passivante, si rimuove l’aggressione e l’inox torna come nuovo.

      Spero di esserle stato d’aiuto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  24. Attraverso la lettura dei quesiti e delle opportune risposte che mi hanno preceduto ho potuto appurare la vostra professionalità.

  25. Buongiorno, devo far realizzare un pilastro centrale per il sostegno di una copertura in PVC di una vasca circolare in Cemento Armato contenente digestato da impianto di trattamento rifiuti zootecnici e organici, quindi con presenza all’interno di residui di biogas. Quale tipo di acciaio è meglio prevedere?

    1. Salve Giuseppe,
      solitamente per questo tipo di impianti vengono utilizzati gli acciai austenitici AISI 304 per la parte dei digestori a contatto con il liquido e l’AISI 316 nelle parti superiori, dove si verifica l’accumulo dei gas.
      Ma già da anni si è capito che, in questo tipo di impianti, tali acciai non sono sempre sufficienti.
      Già a fine 2015 (sull’esperienza della vicina Germania dove i primi impianti avevano raggiunto gli 8-10 anni di età), si sono riscontrati fenomeni corrosivi importanti che hanno causato veri e propri cedimenti all’interno delle strutture.

      Una ricerca ha chiarito come il fenomeno corrosivo spesso deriva da azioni combinate di processi chimici, elettrochimici e microbiologici.
      In questa ricerca, si stima che il 20% dei danni indotti dalla corrosione siano riconducibili alla corrosione da induzione microbica.
      I batteri più attivi a questo fenomeno sono i solforiduttori.

      Ovviamente l’effetto corrosivo è fortemente influenzato dal tipo di trattamento utilizzato per la desolforazione e, in particolare, alla concentrazione di idrogeno solforato che si può riscontrare nell’impianto.

      In una soluzione come la desolforazione biologica, in ambiente umido dall’idrogeno solforato, degradato da microorganismi a zolfo elementare e solfato è facile che si formi dell’acido solforico, di cui le capacità corrosive sono ben note. A contatto con queste soluzioni acide, anche acciai come il 316Ti non sono risultati sufficienti.

      Questi studi hanno evidenziato come, in quei Digestori dove viene utilizzata la tecnica della desolforazione biologica e dove non sia possibile evitare la presenza di ossigeno nelle zone gasometriche o eliminare l’utilizzo della desolforazione chimica, sia necessario scegliere acciai inox alto legati, con maggiore tenore di Cromo e Molibdeno (come ad esempio gli Acciai Duplex).

      Tra i Duplex quello con maggiore contenuto di questi due elementi è l’acciaio 1.4410 AISI2507.
      Quindi, nella scelta del materiale per la realizzazione di questo pilastro, valuti bene la presenza o meno delle condizioni sopra descritte.

      Spero di esserle stato d’aiuto.

      Buona serata.

      Alessandro – Staff Inox Mare

    1. Salve Alessandro,
      iniziamo con lo scrivere che SAE (Society of Automotive Engineers) è un ente di normazione nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica.
      Nel SAE International è indicato un grado di acciaio SAE 304 che corrisponde all’AISI 304 e rientra nel grado di materiale A2 (norma Europea 1.4301).

      Questa la sua composizione chimica:

      Standard ASTM A276/A276M
      AISI (UNS) 304 (S30400)
      C, ≤ 0.08
      Si, ≤ 1.00
      Mn, ≤ 2.00
      P, ≤ 0.045
      S, ≤ 0.030
      Cr 18.0-20.0
      Ni 8.0-11.0

      E no, non contiene Alluminio (AI).

      Spero di esserle stato d’aiuto.
      Resto a disposizione.

      Le auguro una buona giornata.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  26. buongiorno, complimenti a Lei per le risposte semplici ai vari quesiti, molto professionale, ho un problema, abbiamo installato un serbatoio inox aisi 316 (con certificato) da 5000 litri per contenere acqua potabile all’incirca un anno fa, in una zona industriale e sul mare, ma dopo neanche 10 mesi nella parte della saldatura si è tutto arrugginito, il fornitore è disposto a sostituirlo ma a condizioni che se si danneggia nuovamente non ne vuol sapere perche in 35 anni di attività non è mai successo niente del genere. potrebbero essere le correnti galvaniche? ed essendo anche una base militare, potrebbero essere le onde magnetiche? Resto in attesa della sua preziosissima risposta, grazie Linda

    1. Salve Linda,
      intanto grazie per i complimenti! Ma passiamo subito al suo problema.
      Le saldature dell’acciaio inox hanno bisogno di molte precauzioni.
      Soprattutto quando si saldano leghe con percentuali di Carbonio sopra lo 0,03%.
      Visto che siete in possesso del certificato della materia prima, controllate questa percentuale contenuta nella lega.

      Il carbonio, legandosi con il cromo, provoca la precipitazione dei carburi.
      Il cromo, non essendo più libero in percentuale sufficiente, non è più in grado di rigenerare lo strato passivato che viene rimosso con la saldatura e, quindi, l’azione di un agente corrosivo (come la salsedine) riesce a contaminare la lega.
      Per questo motivo, quando si praticano saldature è sempre consigliabile un acciaio “Low Carbon” (es. AISI 316L).

      Quello che può essere accaduto è un fenomeno di corrosione intergranulare o intercristtalina, abbastanza comune in presenza di saldature.
      Oltre a questo fenomeno, l’ambiente in cui viene posto (industriale, vicinanza al mare e onde elettromagnetiche), potrebbe essere talmente aggressivo che un AISI316 non è sufficiente.

      In questi casi è consigliabile un’analisi ambientale, prima di scegliere la lega più idonea.
      Esistono Leghe con elementi stabilizzanti come il titanio e il niobio, in grado di prevenire la corrosione intercristallina, ancora meglio di un AISI316L. E leghe con indice PREN (Pitting Resistance Equivalent Number) più elevato rispetto ai comuni acciai austenitici, in grado di opporre una maggiore resistenza alla vaiolatura (Pitting corrosion). Questi acciai sono i superaustenitici e i Duplex.
      Ma, come tutte le leghe, possono avere difetti e pregi a seconda dell’ambiente dove devono operare.

      Quindi, se avete la disponibilità del fornitore a sostituire i manufatto, prima di farlo, è bene capire con cosa avete a che fare e quale livello di concentrazione di elementi aggressivi vi sono nell’ambiente in questione.

      Fateci sapere come è andata!

      Spero di esserle stato utile.

      Buona giornata!

      Alessandro – Staff Inox Mare

  27. Buonasera
    Sto ristrutturando casa, e vorrei fare il piano della cucina in lamiera inox AISI 304 spessore 8mm . Per noi la stufa a legna ha sempre fatto parte delle nostre abitudini e non vorremo rinunciare, per ciò pensavo di integrarla nella cucina e rifare il piano che attualmente è in ghisa, in acciaio AISI 304 spessore 8 mm. La mia paura è che rende meno dal punto di vista termico e l’altra paura è che mi ritrovo cum un piano blu violaceo
    La ringrazio in anticipo

    1. Buonasera sig. Varadi,
      oggi, le migliori cucine a legna vengono fabbricate con telai e top in acciaio inox AISI 304.
      Non incorrerà in alcun problema con questo materiale, per quanto riguarda la resistenza alla temperatura e all’ossidazione.
      Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la piastra radiante.

      Non a caso, quasi tutti i maggiori produttori di Cucine a Legna, utilizzano piastre radianti in ghisa o acciai al carbonio (che definiscono acciai speciali o radianti). Questo, probabilmente, è dovuto al più elevato coefficiente di dilatazione termica dell’inox, che lo rende non idoneo all’incasso nelle parti superiori e al maggior contenimento del calore da parte di questi acciai, rispetto all’inox.

      Scrivo “probabilmente”, perché, oltre alle sopra-citate differenze, potrebbero esserci altre spiegazioni legate alla particolarità di questi stupendi arredi da cucina che rievocano la tradizione ma che oggi, oltre al valore estetico, mostrano anche un’attenzione particolare all’innovazione tecnologica. Ma queste spiegazioni andrebbero chieste ai costruttori di questi meravigliosi apparati.

      Spero di esserle stato d’aiuto.

      Buona giornata!

      Alessandro – Staff Inox Mare

  28. Per distinguere velocemente acciaio 304 dal 316 posso immergerli in candeggina? Diluita in acqua in che %? Aspettarmi quali differenze per poterli distinguere?
    Grazie mille in anticipo e complimenti per la professionalità

    1. Salve Gianluca,
      no, direi proprio che la candeggina come metodo per distinguere l’inox AISI 304 dall’inox AISI 316 non è una soluzione molto pratica.
      La candeggina domestica contiene il 5,25 per cento di ipoclorito di sodio o 52.000 ppm di cloro; una diluizione di 1:1000 di candeggina dà una concentrazione di 50 ppm di cloro; una di 1:50 dà circa 1000 ppm.

      È vero che, la concentrazione dei cloruri diventa aggressiva nei confronti degli acciai inossidabili come il 304 e il 316 quando supera i 300 ppm circa e che, l’AISI 316, ha una resistenza più elevata a tale aggressione rispetto all’AISI 304 ma sono anche altri fattori che incidono su questa resistenza, come, ad esempio, la finitura dei campioni, le percentuali di componenti, la lega, ecc..

      Inoltre, sarebbe davvero difficile valutare la presenza o meno del molibdeno in base alla corrosione così ottenuta. Quanto meno, toccherebbe sempre immergere nella candeggina anche un campione di cui si ha la certezza che sia AISI 316 così da vedere se si corrode dopo o nello stesso tempo del campione che si vuole analizzare. Oppure trovare la diluizione giusta in cui il 304 si corrode e il 316 no.

      Ma, ripeto, quanti altri fattori possono incorrere a determinare il fenomeno corrosivo, oltre al tempo di esposizione?
      Io direi proprio che l’immersione nella candeggina non è un metodo percorribile.
      La soluzione meno costosa, più rapida e attendibile resta un rilevatore chimico di Molibdeno.

      Spero di esserle stato d’aiuto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  29. Buonasera sono in cerca di un consiglio.
    Vorrei costruire un forno per pizze da esterno.
    Stavo optando per utilizzare per la camera interna un 430 ( dato che resiste meglio alle temperature alte) esternamente un 310s. Può andare bene?oppure un 304 esterno? La scelta di un 430 per la camera interna vá bene?grazie

    1. Salve Lorenzo,
      l’AISI 430 è un acciaio ferritico con una resistenza all’aggressione da cloruri inferiore rispetto agli acciai austenitici (AISI304-316) e con una minor lavorabilità. L’AISI 310S è un acciaio austenitico con grandi quantità di Cromo e Nichel, che lo rendono molto resistente all’ossidazione, soprattutto ad altissime temperature (anche 1000°-1100°).

      Viene solitamente utilizzato per parti di turbine a gas e motori a reazione, particolari per forni a passaggio continuo. Mi sembra un po’ esagerato per un forno pizza. Anche perché ha costi notevoli.

      Le temperature massime di esercizio degli acciai AISI304 e AISI316 (800°/900°) sono sufficienti per questo tipo di impiego. Grazie alle esperienze dirette che, i nostri lettori hanno condiviso con noi, il forno pizza da esterno ideale, sembra avere un rivestimento esterno in AISI304 e camera interna in AISI 316. In prossimità della costa e vicinanza di zone industriali, meglio usare il 316 anche per il rivestimento esterno. Se occorrono saldature meglio se i materiali hanno percentuali di carbonio inferiori a 0.030%. (Low Carbon es. 304L-316L)

      Spero di esserle stato d’aiuto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  30. Buongiorno ,
    un consiglio : devo lasciare una boa in un lago (acqua dolce) , “agganciata” con una catena : volevo sapere quale tipo di acciaio era meglio usare per questa catena (304 o 316) per evitare lo corrosione

    Grazie per una vs risposta

    1. Buongiorno Daniele,
      come le ho risposto già via mail, se non abbiamo a che fare con acqua salata e ambiente salino, un normale ASI 316 sarà sufficiente, nonostante l’immersione prolungata.
      Approfitto del suo commento per aggiungere che tutto, in realtà, dipende dalla quantità di cloruri contenuti nell’acqua del lago in questione. Nel link che trova di seguito c’è un’interessante tabella di riferimento (vedi tab.2, pag. 161) http://www.centroinox.it/sites/default/files/pubblicazioni/244A.pdf

      A presto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  31. buonasera
    per installare delle canne fumarie per un forno a legna professionale interno ,un caminetto ,e una caldaia a legna
    tutti tubi a doppia parete 25 mm sp e tutti incassati in interno vorrei sapere se ci vogliono 316 o 316L
    su una scheda tecnica addirittura era indicato doppia sigla 316L-304 cosa significa?
    grazie molte adriano

    1. Save Adriano,
      i fumi possono produrre condensa (acqua liquida) all’interno delle canne fumarie e delle tubature.
      Per questo motivo, devono essere predisposte per evitare la corrosione dovuta sia alla condensa interna (che è acida) sia alle concentrazioni di acidi depositati sull’essiccazione quando non sono in funzione.
      Per questo motivo è più consigliabile un AISI316L, che ha una maggiore resistenza agli acidi e ai cloruri, rispetto ad un AISI 304.
      Dove “L” sta per Low Carbon, cioè a basso contenuto di carbonio, per evitare il rischio di corrosione intercristallina, quando il materiale viene saldato e permane a temperature tra i 400 e 500°, dove si può verificare la precipitazione dei carburi ai bordi del grano.
      Credo che la doppia sigla si riferisca alla disponibilità di entrambi i materiali e non ad un tubo fabbricato con due tipi di acciaio inox.
      Spero di esserle stato d’aiuto.

      Alessandro – Staff Inox Mare

  32. Buongiorno,

    devo realizzare un barbecue a legna,
    il piano cottura a contatto con il cibo lo realizzo in aisi 304 oppure in aisi 316
    quale tipo è migliore?

    1. Salve Franco,

      entrambi i materiali sono indicati per questo uso.
      La differenza è la maggior resistenza alla corrosione che possiede il 316 in ambiente salino, grazie al contenuto di molibdeno.
      Ai fini della resistenza al calore e le caratteristiche meccaniche, nulla cambia.
      Per entrambi valgono le solite avvertenze:
      -In caso di saldature è preferibile utilizzare leghe a basso contenuto di Carbonio (304L o 316L).
      -Attenzione a calcolare bene gli interstizi: L’acciaio inox possiede un coefficiente di dilatazione lineare differente dall’acciaio al carbonio e la piastra potrebbe incurvarsi se non ha spazio sufficiente.
      -Per il contatto con gli alimenti è necessaria la certificazione MOCA.

      A presto.

      Alessandro – Staff Inoxmare

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