Dadi Autofrenanti e Dadi a Saldare: Alcune Considerazioni

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Spesso i nostri lettori si sono trovati ad affrontare il fenomeno del grippaggio, di cui abbiamo già ampiamente discusso nel nostro blog. Questo fenomeno si presenta spesso a causa di un utilizzo incauto dei dadi autofrenanti (autobloccanti) in acciaio inox.

Le molte segnalazioni di episodi simili, ha portato il nostro esperto a fare delle considerazioni in merito a questo prodotto.


Quali normative internazionali prendere in considerazione?

Le normative internazionali di riferimento da considerare sono quelle:

  • ISO3506-2
  • ISO2320

Entrambe le norme sembrano escludere dalla loro applicazione proprio questo tipo di dadi.

Nello specifico: 

  • per l’ISO 3506-2 (nello stabilire le proprietà meccaniche dei dadi in acciaio inox)
  • per l’ISO 2320 (nello stabilire e proprietà meccaniche e performance dei dadi autofrenanti).

Questo viene citato testualmente dalla ISO 3506-2 (fig.1),“It does not apply to nut requiring properties such as locking abilities and weldability”, pur rimanendo la norma di riferimento per la maggior parte dei produttori. Infatti,spesso i certificati 3.1 secondo ISO 10204, fanno riferimento a questa norma per i test post produzione.

 

 

 

Mentre la ISO 2320 (fig.2) si riferisce esclusivamente agli acciai al carbonio, quindi non inox.

 

 

In pratica, si escludono dall’applicazione delle norme i dadi autobloccanti DIN 985-982-980-986.

 

Quali sono di solito i test che si effettuano sui dadi inox austenitici?

I test di verifica che solitamente si effettuano sui dadi inox austenitici sono:

  • Composizione chimica
  • Proprietà meccanica
  • Il carico di prova

Ma, non essendoci un riferimento normativo, o si resta nell’ambito degli accordi tra acquirenti e produttori, oppure ci si attiene ai riferimenti normativi inseriti nelle singole norme:

DIN 982 rif. norm. DIN EN ISO 898 e DIN 267-15

DIN 985 rif. norm. DIN267-15

DIN 986 rif. norm. DIN EN ISO 898-2 e DIN 267-15

DIN 980 rif. norm. DIN EN ISO 898-2 e 267-4

Ma anche le norme DIN 985-982-986, che sono state ritirate a favore delle ISO 10511-10512-10513, fanno esclusivamente riferimento all’acciaio al carbonio e nessun riferimento all’inox. Sia le vecchie versioni DIN, sia le nuove versioni ISO. 

Inoltre,guardando le tabelle, nella ISO 898,(norma che stabilisce le “Proprietà meccaniche degli elementi di fissaggio in acciaio al carbonio e acciaio legato”),  i dati della parte 2 “Dadi con classi di proprietà specificate”,  non sono quelli degli acciai inox austenitici.

 

Perché c’è difficoltà a trovare nelle norme, riferimenti specifici ai dadi auto-frenanti in acciaio inox?

Probabilmente questo è dovuto al coefficiente termico K di questo materiale.

 L’INOX E IL CALORE

L’acciaio inox è un pessimo conduttore di calore: si scalda molto in fretta e cede il suo calore molto lentamente (uno dei motivi che lo rende molto apprezzato in cucina nelle pentole). Questo fa si che i filetti corrano il rischio di surriscaldarsi, deformarsi e saldarsi fra loro dando vita al fenomeno del grippaggio (fenomeno intrinseco alla natura dei collegamenti filettati di questo materiale).

 

E NEI DADI AUTO-FRENANTI CHE CONSEGUENZE COMPORTA?

I dadi auto-frenanti, in particolare, proprio per la loro funzione anti-svitamento, aumentano l’attrito sui filetti e, di conseguenza, anche il calore. Inoltre, il poliammide di cui sono composte le ranelle dei dadi non interamente metallici, trattengono ancora di più il calore all’interno della filettatura, essendo il materiale un buon isolante.

Infine, sapendo che la dilatazione termica dell’acciaio inossidabile è maggiore rispetto all’acciaio al carbonio, possiamo facilmente intuire perché i dadi auto-frenanti in questo materiale possono incorrere facilmente nel fenomeno del grippaggio.

 

Che accortezze dobbiamo avere, quindi, nell’utilizzare questi dadi?
NON SI CONSIGLIA

l’utilizzo di questi dadi su filetti lunghi e su collegamenti che devono esser svitati per manutenzioni.

SI CONSIGLIA
  • la prevenzione del fenomeno con trattamenti appositi (es. Gleitmo)
  • con l’utilizzo di dadi in A4 e viti in A2
  • con l’utilizzo di prodotti anti-grippanti , (come quelli a base di bisolfuro di molibdeno).

 

 

 


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