Impianti Industriali: Quali Sono i Criteri di Scelta di un Materiale?

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Come si fa a scegliere il materiale da usare per una determinata applicazione (ad esempio negli impianti industriali)? Nel processo di scelta intervengono numerosi fattori tra cui quelli ambientali, le sollecitazioni e le lavorazioni.


Tanti fattori, diverse conseguenze.

Tutti i fattori citati in precedenza possono, in effetti, generare dei difetti nel materiale. Possono, inoltre, interagire con dei difetti già presenti sul materiale stesso. Cosa può succedere, quindi, in presenza di questi difetti? Questi ultimi possono evolversi nel tempo in due modi: in maniera “controllata” oppure in modo catastrofico. Bisogna, per questo, sempre avere uno sguardo sull’efficienza e sul buon funzionamento degli impianti industriali.

Allora come bisogna comportarsi? I difetti, innanzitutto, devono essere:

  • Rilevati
  • Misurati.

Tutti i componenti dovranno essere in grado, prima di tutto, di affrontare i vincoli di processo oltre a rispettare i requisiti standard e le certificazioni internazionali, così da soddisfare i parametri di affidabilità delle industrie (es. industria aeronautica, petrolchimica, nucleare ecc..).

I criteri da rispettare nella scelta.

A seconda dei processi industriali e delle tipologie di sostanze che vengono sfruttate, la scelta dei materiali deve tenere conto di alcuni criteri come quelli di resistenza chimica, termica e meccanica. Inoltre, dovrà rispettare i più importanti criteri di sicurezza. Risulta così fondamentale che tutti questi criteri vengano applicati ad ogni componente presente nell’impianto: dalle tubazioni alle valvole, dai serbatoi alla bulloneria, ecc.. Succede, infatti, che durante un processo produttivo, le diverse parti vengano a contatto con differenti sostanze (con peculiari caratteristiche chimiche), con temperature differenti.

Impianti industriali: come scegliere un materiale?

Per impieghi in processi chimici con diversi tipi di sostanze, per esempio, servirà un materiale con un’elevata resistenza alla corrosione e con ottime qualità termiche (es. per le colonne di distillazione nell’industria chimica la scelta ricadrà sulla grafite, su leghe di nichel o su acciai come quelli inossidabili e al carbonio). Altro esempio è quello dell’industria farmaceutica, qui è frequente l’uso di rivestimenti in PTFE che risultano capaci di resistere sia a severe condizioni termiche (da -50° fino a +250°) che ad ambienti fortemente corrosivi. In altri casi, si preferisce l’utilizzo di metalli. L’acciaio inox, per esempio, viene usato spesso per la realizzazione di reattori, serbatoi, mixers, colonne e pipeline. Il titanio, invece, viene scelto nel caso in cui ci sia bisogno di un’elevata resistenza ai sali metallici, ai cloruri, agli idrossidi e ad alcuni acidi (nitrico e cromico).


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