Dopo il cromo, l’alluminio e il carbonio, oggi è l’ultimo post sull’effetto degli elementi di lega sugli acciai inossidabili.
Gli ultimi 6 elementi di lega e il loro effetto sull’acciaio.
SILICIO:
- è un elemento in grado di conferire resistenza all’ossidazione a caldo (scaglia)
- utilizzato spesso negli acciai refrattari
- si scioglie nella matrice in fase liquida, senza dare origine a carburi questo ne:
– migliora la resistenza per indurimento da soluzione solida
– diminuisce la resistenza alla corrosione per vaiolatura (che aumenta quando è in presenza di molibdeno)
– innalza le caratteristiche di permeabilità magnetica e di resistività elettrica.
SELENIO:
- grazie alla sua morfologia più globulare (utile per la frammentazione del truciolo in fase di lavorazione meccanica) può sostituire lo zolfo
- rispetto allo zolfo, influisce meno sulla tenacità e sul grado di finitura superficiale
- globulizza i solfuri di manganese (ma avendo un costo elevato viene utilizzato solo in casi particolari)
- ha un utilizzo limitato (quasi in via di abbandono) a causa della sua alta tossicità.
ZOLFO:
- migliora la truciolabilità ma fa diminuire la resistenza alla corrosione
- riduce l’attrito fra truciolo e utensile evitando problemi di grippaggio.
TITANIO:
- è un elemento stabilizzante che previene la precipitazione dei carburi di cromo durante il trattamento termico e la saldatura.
- utile al fine di contrastare la corrosione intergranulare.
TUNGSTENO:
- utile, per alcuni acciai austenitici, al fine di rafforzare le caratteristiche meccaniche a caldo.
VANADIO:
- ha la medesima caratteristica del tungsteno.
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