Oggi affrontiamo il tema del carico di snervamento e di rottura dei materiali. E, più in particolare, anche quello dell’acciaio.
Il carico di snervamento.
Un materiale, sollecitato sotto un carico minore del suo carico di snervamento, si deforma proporzionalmente al carico. Quando il carico viene rimosso, invece, ritorna alla sua forma originale.
Si può dedurre, quindi, che se il materiale viene caricato oltre il suo carico di snervamento, si deformerà in una proporzione maggiore rispetto al carico. Inoltre, quando il carico viene rimosso, non riprende la sua forma iniziale.
Contrariamente all’acciaio, nelle leghe in alluminio lo scostamento dalla proporzionalità non è né netto né repentino.
Ma allora qual è la corretta proporzionalità? La definizione standard chiarisce che il carico di snervamento convenzionale, rappresenta la sollecitazione che provoca uno scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % della lunghezza iniziale nella curva sforzo/deformazione. Questo scostamento è chiamato carico di prova dello 0,2% (abbr. “Rp0,2”)
Il carico di rottura.
Il carico di rottura “Rm” di un materiale rappresenta la massima sollecitazione monoassiale che un materiale può sostenere prima di arrivare a rottura. I pezzi di materiali duttili, quando vengono testati con prove di trazione, sviluppano solitamente una strizione localizzata. Inoltre, il carico diminuisce prima della loro rottura.
Nel caso di materiali non omogenei o non isotropi, il carico di rottura può variare a seconda delle modalità di applicazione dello stesso. Vengono, quindi, effettuate prove differenti, finalizzate a verificare il comportamento del materiale nelle condizioni in cui dovrà effettivamente operare.
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