Tasselli ancoranti. Un comune tassello è composto da 2 parti che comprendono una vite ed un involucro di plastica seghettata o di metallo (clip a espansione) e servono per i fissaggi nel cemento fessurato e non fessurato.
Come utilizzare i tasselli ancoranti. Le fasi di lavorazione.
Quando si decide di utilizzare i tasselli le varie fasi di lavorazione saranno:
- Creazione del foro all’interno del materiale su cui si deve lavorare
- Asportazione dei residui di materiale che ostruiscono l’interno
- Martellamento del tassello nel foro creato
- Avvitamento della vite fino a causare il fissaggio del Tassello ancorante.
La funzione dell’involucro esterno è quella di garantire un bloccaggio perfetto, resistente alle trazioni a cui viene sottoposta la struttura. La resistenza del tassello è data dalla deformazione di suddetto involucro nella fase di avvitamento, che ne aumenta così la dimensione formando un maggiore attrito.
A cosa servono i tasselli ancoranti e quando si utilizzano?
I tasselli ancoranti possono essere utilizzati per i fissaggi nel cemento fessurato e non fessurato per sostenere carichi medi e pesanti oppure per fissare staffe, canaline, controsoffitti, condotti d’aerazione, corrimano, mensole ecc…
Il tassello ancorante in acciaio fu inventato da J. Joseph Rawlings nel 1910-11 mentre quello più conosciuto con tassello in plastica la si deve ad Artur Fischer negli anni Cinquanta – Sessanta.
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