In Europa le viti a brugola o cava esagonale assumono un nome totalmente diverso, infatti nei paesi di lingua spagnola e in quelli francofoni sono conosciute con il nome del suo inventore , lo statunitense William G. Allen, da cui “ALLEN SCREW”.
Viti a brugola: un pò di storia.
Un’altra sua versione fu brevettata indipendentemente dalla tedesca Bauer und Schaurte nel 1936 con il nome Inbus (Innensechskantschraube Bauer und Schaurte) con il quale è conosciuta ancora oggi nei paesi germanofoni.
In Italia, invece, la vite cava esagonale viene chiamata a “brugola” perché fu l’italiano Egidio Brugola, fondatore delle omonime officine, che nel 1926 iniziò a commercializzare le brugole prodotte in Italia.
Come vengono classificate?
Così come le altre tipologie di viti in commercio, le viti a brugola in acciaio inossidabile, vengono classificate in base alla loro resistenza indicata con 50 (500 N/mm²), 70 (700 N/mm²) o 80 (800 N/mm²) e che viene riportata sulla testa, insieme al materiale (A2 o A4) e al marchio del produttore, a partire dal diametro M5 (ISO 3506).
Quando utilizzarle?
Le viti a brugola con testa cilindrica vengono usate nei casi in cui si riscontrano problematiche riguardanti gli ingombri all’interno di spazi molto ridotti e, data l’ampia possibilità di impiego, vengono utilizzate in diversi settori, dall’edilizia alla meccanica ma anche nel settore dell’arredamento e dell’ingegneria.
Un’altra tipologia di viti a brugola sono quella con testa svasata che hanno un profilo completamente piatto e, proprio grazie a questa forma, creano ingombro zero.
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