Uno tra i metodi di designazione più diffusi nel settore dell’acciaio inossidabile è quello AISI (American Iron and Steel Institute). Quest’ultimo è l’Istituto di unificazione statunitense per ferro e acciaio. Nel nostro post blog di oggi vogliamo approfondire questo sistema di designazione che consente l’identificazione dei tipi di acciaio.
Tutte le diverse sigle.
Questo tipo di designazione individua i differenti tipi di acciaio. Ma come? Attraverso una sigla a tre cifre, più un’eventuale aggiunta di una lettera. La classe di resistenza viene determinata dalla prima cifra. Di seguito riportiamo uno schema esemplificativo:
- AISI-2XX – acciaio austenitico al cromo- nichel-manganese
- AISI-3XX – acciaio austenitico al cromo-nichel
- AISI-4XX – acciaio ferritico o martensitico al cromo
- AISI-5XX – acciaio martensitico al cromo medio
- AISI-6XX – acciaio indurente per precipitazione al cromo.
Nello specifico, la seconda coppia di cifre è necessaria per distinguere un tipo di materiale da un altro. Le lettere, invece, riportano un altro tipo di informazioni come ad esempio:
- L = bassa percentuale di carbonio (porta una buona saldabilità)
- Ti = presenza di titanio (assicura una completa resistenza alla corrosione nelle saldature di elementi con un grosso spessore)
- F = presenza di zolfo (che aiuta la lavorabilità all’utensile)
- N = presenza di azoto disciolto nella lega (per fornire una maggiore resistenza al pitting, alla contaminazione esterna).
Le serie di acciai.
Secondo la classificazione AISI gli acciai possono suddividersi in serie diverse.
- Acciai al carbonio (serie 1000): numero di quattro cifre + un eventuale prefisso
- prima cifra: 1
- seconda cifra: 0 (acciai al carbonio), 1 (acciaio al carbonio risolforati, 2 (acciai al carbonio risolforati e rifosforati)
- terza e quarta cifra: tenore di carbonio *100.
- Acciai basso legati: numero di quattro cifre
- prime due cifre: identificano la serie
- ultime due cifre: identificano il tenore di carbonio *100.
- Acciai alto legati
- serie 200 (acciai inox austenitici al cromo-manganese)
- serie 300 (acciai inox austenitici al cromo-nichel)
- serie 400 (acciai inox ferritici e martensitici).
Gli acciai inossidabili e la nomenclatura AISI.
Com’è noto, esistono vari tipi di acciai inossidabili, tutti quasi sempre conosciuti sotto la notazione di acciaio AISI. Quest’ultima, infatti, viene spesso percepita (in modo inesatto) come “sinonimo” di “acciaio inox”. Gli acciai inossidabili, quindi, di distinguono in base alla percentuale in peso degli elementi costituenti di lega. Ma quali sono quelli più comuni?
- 304 – Cr (18%) Ni (10%) C (0,05%)
- 304 L – (Low Carbon): Cr (18%) Ni (10%) C (< 0.03%)
- 316 – Cr (16%) Ni (11.3/13 %) Mo (2/3 %)
- 316 L – (Low Carbon): Cr (16,5/18,5%) Ni (10,5/13,5%) Mo (2/2,25%) C (< 0.03%)
- 316 LN – (Low Carbon Nitrogen) (che vedono la presenza di azoto disciolto nel reticolo cristallino del materiale)
- 316 LN ESR (electro-slag remelting)
- 430: Cr (16/18 %) C (0,08%).
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