Le finiture di acciaieria sono la base delle condizioni di fornitura per tutti i prodotti piani di acciaio inossidabile. Le finiture eseguite sono fondamentali in riferimento all’aspetto della superficie oltre che sul comportamento del materiale nei confronti dell’ambiente. Quindi è necessario sceglierle con attenzione. Oggi parliamo del processo di pallinatura.
Il processo di pallinatura: quali materiali usare?
La pallinatura produce superfici:
- Uniformi
- Non direzionali
- A bassa riflettività
Queste superfici offrono un contrasto gradevole contrasto con le superfici molto lucide.
Ma quali materiali utilizzare per effettuare la pallinatura? Eccone alcuni:
- Graniglia di acciaio inossidabile
- Grani di ceramica
- Ossidi di alluminio
- Frammenti di gusci di noce e di vetro
Questi materiali permettono di ampliare la gamma di finiture superficiali disponibili.
L’aspetto di una superficie può variare a seconda del materiale abrasivo utilizzato. Ne trovate un esempio nell’immagine sottostante. Il riquadro superiore mostra il risultato con l’utilizzo di sfere di vetro, il riquadro superiore, invece, di frammenti di vetro.
Le cose da non fare.
Per effettuare la pallinatura non bisogna utilizzare pallini di ferro o di acciaio al carbonio. Questi, infatti, potrebbero contaminare seriamente la superficie inox.
Inoltre, è necessario prestare particolare attenzione anche con l’utilizzo della sabbia. Infatti, quest’ultima non deve contenere materiali ferrosi contaminati.
Il processo di pallinatura. Cosa accade all’acciaio inox?
Durante la pallinatura, la superficie degli acciai inossidabili austenitici subisce un processo di indurimento. Inoltre, la pallinatura può provocare o diminuire le tensioni presenti nella lamiera (o nel manufatto).
A volte è necessario effettuare il processo di pallinatura su entrambe le facce per eguagliare le tensioni.
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