Oggi vogliamo sottoporre alla vostra attenzione un argomento per noi controverso. Parliamo proprio delle viti senza testa (anche dette grani). E della classe di durezza…
Qualche premessa.
Prendendo per assunto che i grani non hanno la testa, i test di qualità non prevedono la misurazione della resistenza. Si distinguono, quindi, nelle seguenti classi di durezza:
- 12 H
- 21 H
Di seguito riportiamo fedelmente la tabella 4 contenuta nel paragrafo 5.3 della normativa DIN 3506-3.
Il minimo risultato richiesto per poter dichiarare il grado di durezza 21H è rispettivamente:
- 210 Vickers HV
- 214 Brinell HB
- 96 Rockwell HRB.
Classe di durezza. Ma qual è il problema?
Qui nasce il problema. Osservando una qualsiasi tabella che riporta i valori di conversione della durezza, possiamo osservare che a 210 Vickers HV non corrisponde il valore di 214 Brinell HB. E neppure il valore di 96 Rockwell HRB. Bensì, rispettivamente, 200 Brinell e 93,4 Rockwell.
Questo comporta che, se (ad esempio) un grano sottoposto a test di durezza su scala Vickers da come risultato 210; per la tabella riportata nella ISO tale grano sarebbe da considerarsi 21 H. Ma se sottoponiamo lo stesso identico grano ad un test di durezza su scala Brinell, il risultato ci direbbe che è di classe 12 H.
Com’è possibile, quindi, che lo stesso grano appartenga a 2 classi differenti di durezza?
Proviamo a rispondere.
L’unica risposta che ci sembra plausibile è che le tabelle sui valori di conversione della durezza non siano propriamente attendibili. I diversi strumenti utilizzati per le tre scale rendono, infatti, impossibile una vera e propria comparazione di dati.
E voi? Cosa ne pensate?
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